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Il mercato pet food nell’estate della pandemia

Il mercato del pet food ha storicamente avuto una stagionalità estiva piuttosto marcata, con variazioni di vendita tra i punti vendita delle grandi città e quelli delle località turistiche ma quest’anno, sarà ancora così? Alcune aziende stanno valutando la possibilità di non chiudere, contrarre, annullare o posticipare le ferie e la grande incertezza economica sta già spingendo i flussi turistici in un’ottica di prossimità all’interno della stessa regione. Nel frattempo, alcuni trend di consumo si cominciano a consolidare, offrendo spunti interessanti per gli operatori del mercato.

Nielsen, nota azienda specializzata in indagine di mercato, ha chiesto in che direzione sarebbero stati indirizzati gli investimenti in vista di una progressiva riapertura. Il dato è abbastanza chiaro:

Una strategia puramente legata ai prezzi potrebbe essere utile per liberarsi rapidamente di giacenze ma le leve più importanti, rimangono gli assortimenti e soprattutto, i servizi aggiuntivi che vanno incontro al cliente finale, in termini di facilità d’acquisto. Consegna a domicilio, richiesta di pagamenti più rapidi, piccoli accorgimenti per ridurre i tempi di attesa e un contatto più stretto con i propri clienti sono trend destinati a rimanere a lungo nel mercato pet food e la pandemia mondiale ha solo accelerato un cambio di abitudini d’acquisto.

Il problema delle code di attesa e della fidelizzazione

Impaziente, di fretta, con una preoccupazione in più e non sempre con una mascherina: ecco come si presenta gran parte dei pet owner man mano ci si addentra nella fase 3. Da una parte c’è voglia di tornare alla normalità ma dall’altra, gran parte della clientela vuole poter scegliere i suoi prodotti in sicurezza. Nella prima fase della pandemia la metà delle persone ha rinunciato all’acquisto nei luoghi abituali e tranne i clienti più fidelizzati, in molti hanno provato altre soluzioni, dall’e-commerce alle attività che garantivano consegne a domicilio o modalità ibride, come gli acquisti pre-ordinati da ritirare in loco (modalità pick&pay ).

 

Gli ingredienti prima delle marche

I dati di mercato più interessanti provengono dagli e-commerce che continuano ad avere trend di crescita impetuosi anche dopo la riapertura delle attività e l’inizio della fase 3. Il mercato pet food ha potuto attingere a numerose informazioni grazie alle survey proposte a questi canali e tra i trend in consolidamento c’è la richiesta di ingredienti Made in Italy, funzionali, trattati da aziende che hanno una filiera corta.

Prossimità e qualità

Se colui che vende prodotti è vicino a me, anch’io sono più disposto ad avvicinarmi a lui. La prossimità è un trend che si va sempre più consolidando ed investe diversi aspetti, dal marketing al rapporto con la clientela fino alla ricerca di informazioni sulle aziende produttrici e la loro filiera. La prossimità è stato l’elemento premiante nei confronti di tutti gli operatori commerciali e mantenere una prossimità con tutti i pet owner è la chiave per una fidelizzazione che duri nel tempo.

WhatsApp Pay e la rivoluzione negli acquisti

Attesa fin dal dicembre del 2019, è stato ufficialmente lanciato WhatsApp Pay, attualmente attivo nel mercato brasiliano e a breve a disposizione in tutto il mondo. Qualsiasi rivoluzione tecnologica avviene a patto e condizione che il servizio da usare sia semplice, intuitivo e alla portata di tutti.

Con più di 3 miliardi di utenti attivi ogni giorno che utilizzano WhatsApp, con una popolazione che solo in Italia conta più di 62 milioni di cellulari che possono connettersi ad Internet e con un servizio di messaggistica usato in più di 200 paesi al mondo, le premesse per un cambiamento ci sono tutte ed hanno un precedente: in Cina, quasi tutti (parliamo di più di un miliardo di persone e consumatori) acquistano tramite WeChat, un app molto simile a WhatsApp ma con possibilità maggiori. Basti pensare che attraverso WeChat è stato possibile tracciare rapidamente i contagi, è possibile interagire con la pubblica amministrazione cinese e iscriversi alle comunicazioni periodiche di un’azienda.

Alcune attività hanno già caricato i loro cataloghi su WhatsApp Business e a breve riceveranno richieste di acquisto da quel canale. A quel punto, con una facilità di acquisto di questo tipo, sarà necessario dedicare una persona a questa attività e se le richieste aumentano, occorrerà acquisire nuove competenze digitali per evitare che chi si è già preparato, possa attrarre e gestire più clienti rispetto a quanto fatto in passato.

Proattività piuttosto che reattività

Il 2020 è stato fino ad ora un anno in cui alcune certezze consolidate si sono rapidamente sbriciolate e questo ha portato ognuno di noi a dover approntare soluzioni d’emergenza, facendo leva sulla nostra capacità di reagire a scenari in rapido mutamento. Gestita la fase più caotica, è chiaro a tutti che per molti aspetti non si tornerà indietro: lo scenario economico è cambiato e con esso siamo un po’ cambiati tutti noi. In questa fase la proattività è molto più importante della reattività.

La proattività è un atteggiamento comportamentale che implica l’agire in anticipo per una o più problematiche, molto utile soprattutto in un momento storico in cui sappiamo esattamente cosa ci attende da qui fino alla fine della pandemia e la diffusione di un vaccino, con uno scenario economico che è sotto gli occhi di tutti. Chiunque abbia un cane o un gatto lo considera a tutti gli effetti un componente importante della famiglia e per lui sarà sempre disposto a dedicare cure e attenzioni. Quello che è già cambiato è il modo in cui i proprietari decidono di acquistare prodotti per il loro fedele amico a quattro zampe.

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